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Montagna

Andare in montagna, che fare?

Prendo un buon paio di scarponi da montagna, uno zaino e via!

Finalmente si va! Ho appena acquistato tutto l’occorrente e decido finalmente di partire.

capanna-solvay-svizzera Mi sono recato in un negozio di articoli sportivi di montagna ed ho parlato delle mie intenzioni: volevo andare in alta montagna, non mi bastavano più le passeggiate per boschi, volevo spingermi più su!

Ho letto un po’ di libri e mi sono lasciato prendere da questa idea!

Dai pionieri fino a Cassin e poi Bonatti fino a Messner! Certo che ne hanno vissute di esperienze ma, ho letto anche dei rischi che hanno corso e delle disgrazie che hanno vissuto direttamente o indirettamente…

Ormai sono in negozio e devo acquistare tutto l’occorrente! Ok, ok, … ma se prendo tutto quello che il commesso mi consiglia, devo fare il mutuo! Non credevo che il materiale che intendevo acquistare costasse così! Meglio ridimensionare il mio ambizioso progetto e iniziare con l’essenziale: scarponi e zaino! Di magliette ne ho a bizzeffe, prenderò un pile, una felpa e dei pantaloni un po’ pesanti e via! Non ho intenzione di arrivare molto in alto, non dovrei incontrare neve e freddo, credo possa bastarmi il preventivato!

Ritorniamo quindi al racconto della mia tanta desiderata salita: un rifugio dolomitico a 2500 Mt e da li poi … vedrò il da farsi!

Già il mattino non è tanto bello, anche se il meteo parlava di variabilità, non incapperò di certo in condizioni avverse, è solo la prima, il tempo non vorrà deludermi così!

Arrivo al parcheggio, le nubi offuscano la visuale verso le cime ma alcuni spiragli fanno ben sperare. Calzo gli scarponi, zaino in spalla e via!

Le corsette fatte in questo inverno mi consentono di essere veloce, mantengo il passo ma, dopo un’ora, tempo in cui ctramontoredevo di essere già in quota appresso al rifugio, vado in crisi! Forse dovevo prenderla con un po’ più di calma! Va beh è presto, anche se le nubi stentano a diradarsi, mi siedo un attimo e bevo un po’ d’acqua. Sono nei pressi di una curva del sentiero e inaspettatamente sale un vento assai freddo!

Forza, diamoci una mossa, si riparte! Oh cavoli, che è sto dolorino alla gambe? Acido lattico? Possibile? Non solo, dopo la curva mi trovo sul sentiero un tratto pieno di neve. Scopro poi che in quel tratto rimane un residuo di slavina fino a tarda stagione ed io non sapevo.

Sono quasi deciso a tornare ma, invitanti tracce m’invitano a proseguire, cosa che faccio, sia pure con qualche difficoltà. Fortuna che la mancanza di visibilità in basso non mi da il senso di esposizione che, magari mi precluderebbe la prosecuzione “spavalda”.

Nonostante il cammino e i vestiti che credevo ottimisticamente sufficienti, incomincio a sentire freddo, purtroppo non ho preso con me ne berretto ne guanti! Ho pensato che ormai a fine maggio non facesse più così freddo, evidentemente mi sbagliavo!

Arrivo finalmente al rifugio e sorpresa, è ancora chiuso! Ma non doveva essere aperto? So che ci sono state qui parecchie persone anche in inverno con gli sci, come mai è chiuso? Inoltre non incontro che poche persone, fortuna per loro ben attrezzate.

Mangio qualcosa velocemente e visto le nubi incombenti abbandono sogni di gloria e decido di scendere velocemente, anche su consiglio dei presenti che, sia pur anche loro temerari, così ben equipaggiati potrebbero concedersi qualcosa più di me.

Provo un terribile freddo e ora che scendo, non riesco nemmeno a scaldarmi. Sento brividi freddi e il passaggio del famoso residuo nevoso è alquanto difficoltoso: incomincia, infatti, poco prima di questo tratto a piovigginare poi quasi subito a nevicare e un forte vento a raffiche me la “sbatte” in viso.

I compagni di discesa mi confortano e riesco a superare il difficile tratto e dopo quasi un’ulteriore ora di discesa arrivo al parcheggio bagnato fradicio e intirizzito! Fortuna che ho in macchina un paio di magliette e dopo averla accesa col riscaldamento al massimo, le indosso con speranza di ritrovare presto un minimo tepore!

Mi ci vuole almeno un’ora per riprendermi e finalmente posso avviarmi verso casa, dove arrivo in serata, sano e salvo!

Diciamo che l’esperienza mi è servita da lezione! Forse è il caso che rifletta, o mi faccio insegnare da qualche amico o m’iscrivo a qualche corso del CAI o mi prendo una guida alpina!”

 

Ho voluto raccontarti un’esperienza che chiunque potrebbe trovarsi a vivere scegliendo di andare in montagna per i fatti suoi senza la dovuta esperienza!

Dalla scelta dell’equipaggiamento fino alla valutazione ambientale (meteo, temperatura, condizioni, …), dalla preparazione fino alle scelte temporali (stagione, apertura rifugi, itinerario, …), tutto ha bisogno di essere valutato al fine di vivere il tutto con la massima sicurezza.

Moltissimi infortuni sono occorsi a causa d’impreparazione e inesperienza dei soggetti coinvolti, che fare?

Molto presto pubblicherò su questo blog informazioni che vi serviranno a vivere la tua esperienza nel migliore di modi e a trarre da ciò esperienze indimenticabili e con la massima sicurezza!

A presto

Fiorenzo

fiorenzo

Libero Professionista. Mi occupo da decenni di sicurezza sui luoghi di lavoro (D.lgs 81/08) e altro. Appassionato di montagna (ho insegnato alpinismo nelle scuole del CAI come Istruttore Sezionale, Regionale e Nazionale). Sono iscritto alla SAT (sez CAI).

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