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Il ricco impazzito

Un giorno incontrai un ricco che ormai vecchio e stanco mi confidò una sua intenzione.

“Mi devi aiutare, voglio donare parte del mio patrimonio alla gente e ho bisogno di te!”

Non compresi cosa intendesse e glielo chiesi.

“Voglio che tu dica a tutte le persone che incontrerai, che potranno per tre giorni venire in piazza a ritirare un dono che io intendo fare a tutti loro!”

Chiesi come la cosa potesse svolgersi e mi spiegò: “La prima settima del mese prossimo il lunedì sarò nella piazza del paese ad aspettare tutti quelli che tu saprai mandarmi e donerò a ciascuno di loro una banconota affinché ne facciano buon uso”. “Il martedì mi ripresenterò per i ritardatari e così pure il mercoledì per gli ultimi”.

Conoscendo questo “personaggio” mi affrettati a spargere la voce ma, inaspettatamente trovai disappunto e incredulità! Io eseguii comunque quanto promesso e attesi gli eventi.

Venne il fatidico lunedì ed il ricco si presentò in piazza. Ad ogni persona che si presentava, in verità alquanto scettica, donò una banconota da 100 denari ed un biglietto d’invito ad un evento che si sarebbe tenuto nella sua casa il giovedì successivo.

Da qualche tempo il riccone, desideroso di godersi serenamente gli ultimi anni della propria vita, decise di ritirarsi in una sontuosa baita tra i monti in fondo alla valle.

Questa dimora non aveva accessi se non attraverso un arduo sentiero tra i boschi e per raggiungerla si doveva camminare salendo per più di tre ore.

Alla fine di quel giorno si presentarono poco più che cento persone.

 

Il martedì invece, si presentarono più di trecento individui (evidentemente si era sparsa la voce) ma ricevettero soltanto una banconota da 50 denari ed un biglietto d’invito ad un evento che si sarebbe tenuto nella sua dimora il venerdì successivo.

Il mercoledì, si presentarono un migliaio di persone (la voce era corsa per tutta la valle) e in quel giorno ricevettero una banconota da 20 denari ed un biglietto d’invito ad un evento che si sarebbe tenuto nella sua dimora il sabato successivo.

Erano delusi quelli che giunsero il martedì ma ancor di più quelli del mercoledì! Se ne fecero però una ragione ma, si chiesero quanto valesse la pena partecipare ai rispettivi eventi a cui erano stati invitati.

Il giovedì, si precipitarono nella piazza una moltitudine di persone che, ormai certe della bontà dell’offerta, speravano si potesse ripetere. Il ricco però non si presentò e nessuno ricevette nulla!

Il giovedì della settimana successiva, di prima mattina, si ritrovarono alcuni dei primi cento, pronti a scoprire cosa si nascondesse dietro il secondo invito.

Non tutti però ci credettero! Pensavano che già il lunedì avevano avuto molto e non potevano sperare altro. I pochi fiduciosi iniziarono l’arduo cammino!

Dopo un’ora di cammino però iniziarono le prime inquietudini: le difficoltà del percorso e la fatica si facevano sentire e le fila andavano piano piano assottigliandosi, chi sosteneva di essere troppo vecchio per arrivare fino alla meta, che sosteneva di avere carenza di allenamento e chi diceva che non ne sarebbe valsa la pena.

Di fatto dopo due ore non erano che solo una dozzina ma, strada facendo se ne persero altri e alla meta arrivarono soltanto in sei!

All’arrivo vennero accolti calorosamente e gli venne messo a disposizione ogni ben di Dio: bevande calde, vestiti appena usciti dal negozio e una sala dotata di comode poltrone per potersi riposare e riprendere fiato.

Venne l’ora di pranzo e la servitù, invitandoli ad attendere pazientemente il padrone di casa, fornì loro bevande e cibi di ogni genere finché non furono sazi.

Il pomeriggio, dopo un piccolo riposino poterono visitare la parte più bella della tenuta, situata intorno alla particolare residenza. Videro piante, animali selvatici di ogni sorta, incantevoli scorci che non immaginavano potessero esistere.

Al rientro della visita trovarono una gradevolissima pausa caffè o te a scelta, ricca di gustosi e prelibati pasticcini.

Quando ormai iniziavano a pensare al ritorno, ormai sazi e appagati, li raggiunse il padrone di casa e ringraziandoli per la loro visita alla baita, consegnò ad ognuno una busta rossa con impresso il marchio della sua casata e si accomiatò così come era arrivato. Prima di andarsene però disse che avrebbero dovuto conservare la busta, anche vuota!

Ogni persona impaziente apri la busta e vi trovò tre banconote da 100 denari! Stralunati e gradevolmente stupiti ringraziarono la servitù per quanto avuto e se ne tornarono felici a valle

Il giorno successivo si presentarono, pronti a scoprire la meta, un centinaio dei trecento invitati del martedì e con modalità simili ai precedenti si ritrovarono alla baita solo in dodici. La media era calata di molto infatti, sapendo di aver ricevuto meno dei primi, conclusero che valesse ancora meno la pena di effettuare questo ulteriore sforzo!

Anche loro ebbero un pranzo sontuoso ma una visita esterna assai più breve e senza offerta ne invito a ulteriori pause corroboranti.

Quando ormai stavano per andarsene apparve il Riccone che diede loro, dopo i ringraziamenti di rito, una busta azzurra. Anche a questi fu chiesto di conservare la busta.

Scendendo aprirono la busta e vi trovarono tre banconote da 50 denari!

Il sabato, dei mille del mercoledì se ne presentarono soltanto centocinquanta infatti, si sentivano un po’ offesi dell’aver avuto un trattamento alquanto riduttivo rispetto agli altri e quindi buona parte disertarono l’invito.

Dei rimasti però un buon numero sembrava potessero arrivare fin lassù, speravano di potersi rifare e, nonostante in molti rinunciarono strada facendo, ne arrivarono alla meta 48.

La sorpresa però è stata che trovarono soltanto un piccolo buffet ad attenderli! Si accontentarono e ringraziando presero la strada del ritorno. All’inizio del sentiero incontrarono il proprietario della baita che volle comunque premiarli dando loro una busta verde con preghiera di conservarla.

Quasi nessuno ebbe il coraggio di aprirla subito, ringraziarono e scesero a valle. Nella busta trovarono tre banconote da 20 euro ciascuno.

 

Buona parte dei fortunati pensò che la busta, ormai vuota non potesse più servire a nulla! Alcuni sfacciatamente la buttarono ancora prima di giungere a valle a molti la buttarono appena arrivati a casa. I primi fortunati la buttarono quasi tutti, del secondo gruppo la buttarono circa una metà mentre gli ultimi la tennero tutti, salvo alcuni sbadati che non avevano considerato la possibilità di un ulteriore utilizzo e memori delle parole del riccone.

 

Chi era stato escluso da ogni elargizione, nonostante non fossero in possesso di un invito personale, speravano che almeno alla fine il Riccone si fosse impietosito e qualcosa avesse riservato loro…!

Tentarono la salita ed alcuni di loro arrivarono fino in cima ma, con grande delusione trovarono tutto chiuso e spento.

 

Passò molto tempo ed un giorno un notaio si recò al paese e recò un messaggio: il benefattore era morto! Prima di morire però aveva lasciato un testamento condizionato.

Unitamente alla baita aveva acquistato anche tutta la vallata che ricca di risorse poteva dare un buon reddito.

Chi, si fosse presentato esibendo la famosa busta rossa del giovedì, l’azzurra del venerdì o la verde del sabato avrebbe potuto usufruire dell’eredità!

Cosa consisteva questa eredita? I benefici che la valle offriva e un ignoto tesoro depositato presso una grossa banca!

Dettò però una condizione: che, i possessori della busta rossa versassero una quota di 100 denari, quelli della busta azzurra 50 denari e gli altri con la busta verde 20; il ricavato avrebbe dovuto servire a compensare una persona saggia, scelta dagli eredi per maggioranza, che avrebbe dovuto gestire tutto il patrimonio a fin di bene.

Chi lo avrebbe fatto avrebbe potuto avere frutti proporzionati all’impegno.

Come dimostrato nelle precedenti scelte non tutti aderirono ma, chi lo fece ebbe ricavi inimmaginabili prima e in proporzione esponenziale all’impegno, per tutti i giorni della propria vita.

 

Questa storia fece il giro di tutte le vallate vicine e si tramandò per generazioni, al punto che ormai non si comprendeva più se questo fosse avvenuto realmente o era solo frutto della fantasia di qualcuno!!!

 

Riflessioni finali in un prossimo capitolo!!!

 

 

 

 

fiorenzo

Libero Professionista. Mi occupo da decenni di sicurezza sui luoghi di lavoro (D.lgs 81/08) e altro. Appassionato di montagna (ho insegnato alpinismo nelle scuole del CAI come Istruttore Sezionale, Regionale e Nazionale). Sono iscritto alla SAT (sez CAI).

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